Zipoli

Incontriamo Sergio Zipoli in un caldo pomeriggio di metà luglio. L’accoglienza è quella che si riserva agli amici: ci fa accomodare all’ombra del portico; in tavola una bottiglia fresca e un cestino di more appena raccolte. Intorno i bambini si rincorrono schizzandosi con giochi d’acqua. Iniziamo a chiacchierare. Non è uno che corre Zipoli. Ha l’aria di chi è abituato a fare le cose con calma. E bene.
Ci racconta di come è iniziata la sua passione: di quando da bambino dava una mano al fratello maggiore.
Oggi Zipoli è uno dei maestri del miele italiano.
I suoi mieli si sono aggiudicati prestigiosi premi nei più importanti concorsi nazionali e internazionali. Dalle nostre parti lo chiamano “il cercatore di fioriture” perché a seconda del miele che vuole produrre sposta i suoi alveari dalla pianura padana ai monti del parco dell’Adamello, con arnie presenti in Liguria, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna.
La produzione è limitata e si aggira intorno ai 10 quintali l’anno.
“Partecipo volentieri ai concorsi, naturalmente a quelli seri, perché ogni volta vengono effettuati nuovi controlli, sia chimici che organolettici, ed è una garanzia per noi e per i consumatori”.
Ma qual è il segreto per un miele così buono? “Impegno e passione e una grande attenzione per ogni particolare: la cura degli alveari, il benessere delle api, il posizionamento delle arnie nei luoghi corretti, la pulizia. Il miele nasce dal lavoro delle api e da quello dell’uomo: per entrambi, la cura di ogni particolare è fondamentale”.