Ortica

Procedendo sull’argine in direzione Maginot, svoltate a destra appena prima del passaggio a livello: le istruzioni sono chiarissime, impossibile sbagliare… Naturalmente abbiamo sbagliato!
La discesa all’Ortica è quasi completamente nascosta da un rigoglioso e profumatissimo intrico di rami e fiori.
La macchina procede lenta sulla discesa sterrata, facendosi largo tra le fronde di piante, cespugli e sambuchi.
All’improvviso sbuchiamo in un prato verdissimo: lo spazio adibito a centro di zooantropologia applicata per il recupero di cani e altri animali.
Tutt’intorno orti, fiori, piante spontanee e frutteti in una piccola oasi che lascia spazio a varietà ormai in estinzione.
Anima e cuore di questa piccola luminosa realtà, situata nelle campagne di Castelvetro Piacentino, è Manuela Pagani: educatrice ambientale, etologa e zooantropologa, che nel 2004 intraprende l’attività di agricoltrice biologica.
La sua pianta preferita?
L’ortica naturalmente! Quella che, a suo dire, la rappresenta di più.