Pietra di scarto

Cerignola, in provincia di Foggia, è ormai per molti sinonimo di attacchi mafiosi violenti e brutali. Eppure, in un territorio martoriato dalla mafia, dal caporalato e dalle difficoltà economiche, c’è un nuovo movimento, un manipolo di sognatori che stanno facendo la differenza. Un gruppo di uomini e donne che hanno dato vita a un bene confiscato dedicato a “Francesco Marcone” (vittima dalla “Società Foggiana” nel 1995).

La sfida parte nel 2010: ridare senso, vita e utilità sociale a tre ettari di terreno abbandonati e ad un blocco di cemento armato di 200 metri quadri, restituendo alla collettività un simbolo e attivando azioni di cambiamento reali.
La cooperativa è impegnata nella promozione della giustizia sociale ed economica attraverso il commercio equo e solidale, l’antimafia sociale, l’agricoltura sostenibile, l’educazione alla legalità e al consumo critico. Promuove l’inserimento lavorativo di persone in gravi difficoltà provenienti dalle carceri, dal mondo delle dipendenze e dello sfruttamento attraverso l’agricoltura sociale e un laboratorio di trasformazione.

Superficie aziendale coltivata: 15 ettari.

Numero di dipendenti: 4.

Coltivazione: si utilizzano esclusivamente prodotti consentiti in agricoltura biologica.

Irrigazione: a goccia.

Raccolta: a scalare, in base al grado di maturazione del prodotto. Viene effettuata manualmente.