Sovranità alimentare: uno strumento contro l’aumento dei prezzi

In questo periodo di continui aumenti, in gran parte legati ai rincari dell’energia (ma ahimè spesso dovuti a fenomeni speculativi), c’è qualcuno che si muove in direzione contraria.

A volte la scelta di aumentare i prezzi, per quanto possa risultare sofferta, è quasi inevitabile per non produrre sotto costo e non mettere in crisi l’azienda: è il caso, ad esempio, dei trasformatori che dipendono dal mercato per l’acquisto delle materie prime.
D’altra parte un sistema che finisce per scaricare tutti i costi su cittadini e famiglie (i cui stipendi sono fermi al palo da anni) è profondamente ingiusto oltre che, alla lunga, condannato a rivelarsi insostenibile.

Sono tante le aziende del nostro circuito che in questi mesi si sono opposte alla tendenza del mercato e hanno scelto di non aumentare i prezzi dei loro prodotti.
Una scelta non scontata che ci sembra doveroso sottolineare e che in parte è frutto del rapporto di fiducia che in questi anni abbiamo consolidato con i nostri produttori.

Allo stesso tempo una realtà come Filiera Corta Solidale non può non ribadire l’importanza strategica della sovranità alimentare. Accorciare le filiere, chiudere i cicli produttivi, ridurre la propria dipendenza dalle fonti fossili dotandosi di impianti fotovoltaici, comporta una serie di vantaggi, non da ultimo quello di affrancarsi almeno in parte dagli andamenti del mercato.
In questi mesi l’abbiamo sperimentato con una certa evidenza: chi produce il pane a partire da cereali coltivati e macinati direttamente in azienda, chi trasforma il “proprio” latte, chi coltiva direttamente i foraggi per alimentare i propri animali, ha subito molto meno l’impennata dei costi e ha potuto “permettersi” di non fare aumenti, o di ridurli al minimo.

Ma c’è anche chi, in solidarietà con le famiglie (che più di tutti stanno subendo il peso dei continui aumenti), ha fatto la scelta contraria: quella di diminuire i prezzi.
E’ il caso di Elda Pagliari, allevatrice di manze in biologico alle porte di Cremona, che martedì sera ci ha telefonato per comunicarci la sua decisione di ritoccare il listino: è una questione di giustizia ci ha detto.

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