Venerdì 25 luglio Critical Mass: ore 19 p.zza Roma

Volentieri condividiamo il comunicato di CriticalMass Cremona e invitiamo tutti a partecipare.

Cremona ancora una volta si è fatta trovare impreparata davanti all’arrivo della calura crescente causata dalle emissioni che alimentano il surriscaldamento globale.
Sono anni che ribadiamo lo stesso concetto: chi è responsabile della maggior parte delle emissioni e inquina non ha un vero limite, non paga mai e a rimetterci sempre siamo noi, con la nostra salute sempre più a rischio e con sempre meno possibilità di vivere dignitosamente.

Isola di calore (Wikipedia): “fenomeno che determina un microclima più caldo all’interno delle aree urbane cittadine, rispetto alle circostanti zone periferiche e rurali”.

Attraversando le isole di calore che soffocano la nostra città, la riflessione è immediata: tra le cause, oltre a una progettazione urbanistica miope e al traffico veicolare, pesa l’assenza di vero verde urbano.
E allora guardiamo qualche numero: uno studio su 12 città europee condotto dall’Imperial College di Londra e dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine, relativo all’ondata di caldo di inizio luglio, indica che Milano è risultata la città con il maggior numero stimato di decessi in eccesso legati al caldo, ben 317!
I dati indicano una quantità di decessi superiore rispetto a eventi dove le cause dirette di morte erano state più evidenti, come le alluvioni a Valencia che nel 2024 causarono oltre 220 morti. Sia ben chiaro, si tratta di stime preliminari, ma è evidente a cosa stiamo andando incontro…

Chi attraversa Cremona ogni giorno lo vede: la vivibilità non è uguale per tutti.
C’è chi può proteggersi dal caldo e chi no.
Dall’alto dei privilegi di chi può permettersi condizionatore, giardini e vacanze, si finisce per discriminare chi tutto questo non ce l’ha. Due volte.
Nel frattempo chi ci amministra invece di aumentare gli alberi o desigillare le superfici impermeabili, prosegue la strada di abbattimenti giustificati in nome della “sicurezza pubblica” (senza un piano credibile di ripiantumazione e ombreggiamento diffuso) e di cementificazioni di ettari per il solo profitto di privati.

Ciò che manca è la volontà di affrontare i veri fattori di rischio per la salute pubblica: caldo estremo, qualità dell’aria, impermeabilizzazione del suolo, esclusione sociale.
Attraverseremo nuovamente in bici la città, toccando alcune delle isole di calore: zone dove cemento e asfalto hanno avuto la meglio sulla natura. Pedaleremo attraverso un’idea malata di “città veloce” che vede ogni forma di vita come un ostacolo al progresso (la crisi del “modello Milano” dovrebbe insegnarci qualcosa…).

Torniamo a essere massa critica sulle nostre biciclette per le strade della nostra città!

🚲 Venerdì 25 luglio
🕖 Appuntamento ore 19
📍 Giardini di P.zza Roma
🎪 Arrivo all’Arci Festa (Parco Didattico Scout)

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