Primo ordine alla cooperativa sociale Pietra di scarto: pomodori e olive caporalato free
Su segnalazione di Marco Omizzolo, sociologo esperto di economie di contrasto al caporalato, ci siamo messi in contatto con la cooperativa sociale Pietra di scarto, nata su un bene confiscato nel foggiano, per organizzare un ordine di prova di olive e trasformati di pomodoro biologici.
Dal 1996 la Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto” è impegnata nella promozione della giustizia sociale ed economica attraverso il commercio equo e solidale, l’antimafia sociale, l’agricoltura sostenibile, l’educazione alla legalità e al consumo critico.
Cerignola per molti è sinonimo di attacchi mafiosi violenti e brutali. Eppure, in un territorio martoriato dalla mafia, dal caporalato e dalle difficoltà economiche, c’è un nuovo movimento, un manipolo di sognatori che stanno facendo la differenza. Un gruppo di uomini e donne che hanno dato vita a un bene confiscato dedicato alla memoria “Francesco Marcone”, vittima dalla “Società Foggiana” nel 1995.
La sfida è partita nel 2010: ridare senso, vita e utilità sociale a tre ettari di terreno abbandonati e ad un blocco di cemento armato di 200 metri quadri, restituendo alla collettività un simbolo e attivando azioni di cambiamento reali.
La cooperativa promuove l’inserimento lavorativo di persone in gravi difficoltà provenienti dalle carceri, dal mondo delle dipendenze e dello sfruttamento, attraverso l’agricoltura sociale e un laboratorio di trasformazione di olive e pomodori.
I loro prodotti sono disponibili nella categoria sughi e sottoli