Climi (Extra)Terrestri: incontro con Michele Maris
Nuovo appuntamento della rassegna Camminare su un Filo di seta nata dalla collaborazione tra Politecnico, Centro di Documentazione Ambientale, Filiera Corta Solidale, Legambiente Circolo Vedo Verde, Slow Food Cremonese, Cooperativa sociale Nonsolonoi, CAI Cremona.
Vi aspettiamo lunedì 18 novembre alle 20:45 al teatro Cinema FILO in compagnia di Michele Maris docente di Astrobiologia presso l’Università di Padova che ci accompagnerà in un viaggio extra terrestre per provare a capire meglio il clima del nostro pianeta.
Climi (Extra)Terrestri: cosa ci insegnano i climi degli altri mondi sul clima della Terra
Quali mondi oltre alla Terra potrebbero ospitare la Vita? La domanda ha preso un nuovo significato se si considerano i 5.599 pianeti orbitanti altre stelle scoperti negli ultimi vent’anni e che si sono aggiunti agli altri pianeti noti del Sistema Solare. La risposta alla domanda è legata alla comprensione dell’atmosfera e del clima di queste migliaia di mondi alieni. Un clima troppo caldo, come quello di Venere, o troppo gelido, come quello di Marte, impedirebbero lo sviluppo della Vita. Le leggi fisiche che governano questi pianeti sono le stesse che reggono il nostro mondo e quindi possiamo adattare a questi corpi celesti gli strumenti con cui studiamo il clima della Terra ed i suoi cambiamenti. Il clima della Terra non è più un caso unico, ma è uno dei possibili climi per un pianeta. Capire il clima dei mondi extraterrestri ci permette di capire meglio il clima della Terra.
Michele Maris
Primo Ricercatore INAF, dal 1997 in servizio presso l’Osservatorio Astronomico di Trieste. Nella sua carriera si è occupato di Cosmologia Osservativa seguendo in tutto il suo percorso la missione ESA Planck, nel cui ambito ha condiviso con gli altri partecipanti della missione il Gruber Prize for Cosmology 2018. Si è inoltre occupato dello studio osservativo di corpi del Sistema Solare, in particolare dei satelliti irregolari di Urano e Nettuno. Dal 2010 partecipa alle attività del gruppo di Astrobiologia dell’Osservatorio di Trieste il cui scopo è studiare modelli di atmosfere di esopianeti per determinare la loro abitabilità e i limiti alla rilevabilità di potenziali biosfere. Dall’AA 2023/24 è incaricato per il corso di Astrobiologia presso la Scuola di Dottorato di Ricerca in Astronomia dell’Università di Padova. Membro della Società Astronomica Italiana, della Società Italiana di Planetologia, è associato all”Institute for Fundamental Physics of the Universe di Trieste e allo ICRS di Bologna. Collabora con l’European Astrobiology Institute e la EAI Accademy. Ha al suo attivo circa trecento pubblicazioni. Ha seguito numerose attività in campo divulgativo.