Onorata Lombardia: la mafia al nord in un documentario realizzato da 4 studenti universitari
Venerdì 17 febbraio alle ore 20:45 presso il Teatro Monteverdi, in via Dante 149, sarà proiettato il documentario Onorata Lombardia: la vera capitale dei mafiosi.
Cosa posso fare di buono per gli altri, per il mio Paese? Una semplice domanda nata da una profonda riflessione sull’onestà, sulla legalità, sull’essere cittadini titolari di diritti e doveri. Nel darsi una risposta concreta e responsabile quattro ragazzi universitari bergamaschi, Antonella Dargenio, Simone Vavassori, Alberto Tua, Eduard Andrei Huiala, hanno progettato e realizzato “Onorata Lombardia: La vera capitale dei mafiosi”, un docufilm che racconta la triste reale storia della mafia in Lombardia, presente e attiva in questo territorio ormai dal secondo Dopoguerra.
Quasi un anno di lavoro – la fase di ideazione è iniziata a gennaio del 2022 – ha prodotto un documentario di un’ora e sette minuti che ripercorre la storia della mafia al nord degli ultimi decenni attraverso le parole di illustri esperti. Luigi Cornacchia, docente di diritto penale all’Università di Bergamo; Alessandra Dolci direttrice della Direzione Distrettuale Antimafia; Marcello Capodiferro, Maggiore dell’Arma dei Carabinieri; Luca Bonzanni, saggista, giornalista e attivista di Libera; Gianni Barbacetto, scrittore e giornalista de Il Fatto Quotidiano, Francesco Breviario presidente di Libera Bergamo, Sergio Cannavò avvocato di Legambiente.
Nelle loro testimonianze si svela la verità che sta sotto l’occhio di tutti ma che molti, per anni, hanno ignorato. Come racconta Gianni Barbacetto “a Milano non c’è la mafia” era diventato il mantra delle amministrazioni comunali. Come hanno provato i quattro studenti con il loro lavoro, a Milano, “capitale europea della cocaina dove tutti hanno possibilità di fare business”, la mafia c’è eccome, è vestita in giacca e cravatta, non vende più al dettaglio ma gestisce i grandi traffici.
La ricca Lombardia offre però spazio per altri illeciti e proficui business, come quelli legati agli “ecoreati”, una matrice di reati ancora nuova nel diritto penale italiano, ma che mai come oggi interessa i cittadini, sempre più sensibili alle questioni ambientali. Secondo l’ultimo dossier di Legambiente sugli ecoreati, pubblicato all’inizio di giugno 2022, la Lombardia è “laboratorio di sperimentazioni criminali”, la prima in Italia per arresti a seguito di ecoreati.
Gli autori del film hanno voluto non solo approfondire problematiche già note, ma piuttosto addentrarsi in temi nuovi ed inesplorati. È anche per questo che “Onorata Lombardia” si sviluppa come il racconto della giornata di un ragazzo che una mattina decide di scoprire se e come sono radicate le mafie nella propria regione e, per avere risposte, incontra alcuni degli esponenti della lotta alla mafia lombarda.
Nato all’inizio del 2022 dall’idea di Simone Vavassori, il progetto vuole celebrare i trentennali delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio, indagando le origini del fenomeno mafioso e la situazione attuale delle mafie trasferitesi nel Nord d’Italia. “L’obiettivo è raccontare la storia, la diffusione e l’attualità delle mafie nel territorio della Lombardia, un racconto volto a demistificare il preconcetto di regione immune alla criminalità organizzata – spiega Simone Vavassori – Il fenomeno ha per lungo tempo riguardato solo il Sud Italia, ma ormai, come attestano le recenti inchieste, si è diffuso e, soprattutto, si è saldamente radicato anche al Nord”.
Il docufilm cerca quindi di sensibilizzare il pubblico veicolando un messaggio di legalità e di cultura anti-mafiosa. “Il progetto – sottolinea Antonella Dargenio – è il risultato degli sforzi di quattro giovani; perciò, non ha alcuna pretesa di megalomania e cerca solo di raccontare i fatti così come sono stati e come sono, attraverso documenti e personalità di spicco. Si vuole quindi dare una visione tecnica e fattuale dello stato dell’arte, ma con un chiaro messaggio di civiltà e legalità intrinseco all’operato quotidiano degli intervistati”. “I destinatari del racconto – aggiunge Alberto Tua – sono soprattutto i più giovani, i quali non hanno memoria storica delle origini delle organizzazioni criminali mafiose in Italia. Ci si rivolge poi all’intera collettività, affinché si prenda coscienza dello stato attuale delle stesse organizzazioni sul territorio al netto del periodo storico che stiamo vivendo”.
“È stata una esperienza che mi ha cambiato, in particolare mi ha lasciato il segno l’intervista ad Alessandra Dolci, direttrice della Direzione Distrettuale Antimafia, una donna forte e preparata, al servizio delle Istituzioni e del Paese – spiega Eduard Andrei Huiala, che si è occupato delle riprese e del montaggio –. Anche se pensiamo che non ci tocchi, la criminalità organizzata intacca le nostre vite. Prima di questo lavoro vedevo la lotta alla mafia come qualcosa di cui si occupavano i grandi, ma non è così: tutti noi possiamo e dobbiamo lottare contro la mafia”.
L’evento è organizzato dal coordinamento provinciale di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie in vista della giornata del 21 marzo, giornata della memoria e dell’impegno.
Ingresso gratuito.