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Erba selvatica raccolta in giornata: amaranto.
Peso indicativo: circa 200 gr.
Originaria del Sudamerica, l’amaranto comune è una pianta spontanea considerata infestante, poiché invade gli orti nel periodo primaverile ed estivo.
Si tratta, però, di una pianta commestibile che, trasformata in farina, nei Paesi d’origine sta iniziando a sostituire le farine prodotte con i classici cereali, che tanto impoveriscono il suolo.
Tradizionalmente usata anche come pianta medicinale, per l’alto contenuto di vitamina A e C, sali minerali, calcio e ferro, che le conferiscono proprietà astringenti e rivitalizzanti.
La pianta è interamente commestibile: fusto, foglie e semi.
Le sue foglie hanno un sapore molto delicato, simile a quello degli spinaci. Il fusto giovane, prima che compaiano i fiori, è edibile e viene usato come gli asparagi. Dai semi, essiccati e triturati, si ricava la farina di amaranto, naturalmente priva di glutine.
Solitamente l’amaranto viene impiegato come ingrediente di semplici insalate, condite con olio extra-vergine d’oliva e limone.
Si usa spesso anche come ingrediente di zuppe e minestre.
La deperibilità delle erbe di campo, rispetto ai prodotti coltivati, è molto veloce. Per farle riprendere, specie nella stagione calda, consigliamo di immergerle in acqua fresca.