Visita all’azienda agricola Fattorie Della Valle: un piccolo resoconto

Ieri abbiamo visitato l’azienda agricola Fattorie Della Valle, nostro fornitore di frutta e verdura. Abbiamo realizzato un piccolo resoconto per chi non c’era.

Tutto è iniziato dal piccolo orto del nonno Stefano: un appezzamento di circa 80 metri quadrati dove un giovanissimo Stefano ha potuto iniziare a sporcarsi le mani facendo le prime esperienze. Intuisce da subito che un’agricoltura 100% naturale non esiste perché fare agricoltura significa in qualche modo intervenire artificialmente indirizzando la natura ai nostri scopi. Allo stesso tempo rifiuta la logica industriale che ad ogni problema prescrive una ricetta immediata, anche quando si sa essere dannosa per la salute e per l’ambiente. E parallelamente comincia a studiare gli equilibri naturali, concependosi come uno degli attori al servizio di un sistema più complesso, il cui funzionamento va assolutamente salvaguardato. Scopre di avere a disposizione una grande quantità di alleati silenziosi: batteri, microorganismi, insetti, le consociazioni tra ortaggi, le rotazioni, la luna e, addirittura, le erbacce.

Il suo lavoro è finalizzato a produrre preservando l’energia vitale e gli equilibri ecologici, minimizzando gli interventi, pur consentiti in biologico. Il suo motore? Fare qualcosa di buono per la sua famiglia e la comunità che lo circonda.
Per farci comprendere il piacere della sua attività ci invita a fare un attimo di silenzio: nessun rumore artificiale. Siamo avvolti da un rilassante cinguettio di uccelli. Tutt’intorno un filare di grandi alberi che segna l’argine maestro, al confine con l’Oglio. E’ la bellezza rigenerante della biodiversità, fatta anche di grossi animali: qualche giorno fa è stato avvistato un daino che pascolava indisturbato nei campi.

Proseguiamo il nostro tour attraverso gli appezzamenti. Si tratta di un lavoro duro e faticoso. Ce ne accorgiamo dopo poco, camminando sotto un sole cocente.
Tutto è impostato alla ricerca della massima qualità, sacrificando la quantità. Anche per questo Stefano ha deciso da subito di non entrare nella Grande Distribuzione che non remunera sufficientemente il lavoro.
Il piccolo Pietro, il più giovane tra noi, gioca con delle mini angurie: sono i frutti scartati perché in esubero: per crescere buoni e saporiti ogni pianta non può nutrirne più di tre. Ogni giorno Stefano entra nel tunnel e numera le nuove nate, così saprà quand’è il momento giusto per raccoglierle.

Poco più in là, in pieno campo, una popolazione evolutiva di grano: una nuova pratica di coltivazione introdotta dal prof. Salvatore Ceccarelli dell’Università di Perugia (il cui promotore principale sul territorio cremonese è il “nostro” Davide Maffezzoni di Cascina Marasco). L’obiettivo è conciliare l’adattamento delle colture ai cambiamenti climatici e favorire l’aumento della biodiversità, riportando il controllo dei semi nelle mani degli agricoltori. Il principio è molto semplice: anziché seminare le varietà moderne vengono piantati dei miscugli di semi di varietà differenti, affidandosi all’evoluzione spontanea della natura di quel particolare clima e luogo.

Dopo una rigenerante pausa all’ombra con le tisane artigianali di Manuela della La Casa delle Erbe di Curtatone, terminiamo la nostra gita all’agriturismo L’Airone con uno straordinario pranzo conviviale.
Un ringraziamento a Stefano e a tutti i partecipanti. Alla prossima!

 

 

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